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Vigneto, le più importanti forme di allevamento

In Italia sono molte le forme di allevamento della vite che si possono incontrare. La scelta dell’una o dell’altra dipende da numerosi fattori come il clima, le specificità del territorio, e le caratteristiche dei vitigni e dei portinnesti.

 

Per sistema di allevamento si intende quell’insieme di accorgimenti tecnici che danno forma alla pianta (e alla vigna) consentendole di adattarsi al contesto in cui cresce e di raggiungere i migliori risultati produttivi possibili. Scegliere il più adatto infatti permette di ottenere la superficie fogliare ideale affinché la vite possa crescere in modo equilibrato e l’uva maturare al meglio. Allo scopo si interviene sulla forma delle piante nei loro primi 3 anni di vita attraverso le cosiddette “potature di allevamento", di solito invernali.

 

La principale distinzione fra le forme d’allevamento le classifica, in base a come si distribuisce spazialmente la vegetazione. Possono essere a controspalliera (guyot, cordone speronato, sylvoz), a chioma libera (Geneva double curtain) o a cortina, in volume (alberello) e a tetto (tendone).

 

Fra gli altri possibili sistemi di allevamento diffusi nelle regioni italiani ci sono: guyot, cordone speronato, alberello, casarsa, geneva double curtain, cortina semplice, pergola trentina, tendone e bellussi.

 

Il guyot si trova in buona parte della nostra penisola per la sua capacità di adattarsi ai terreni collinari meno fertili e più siccitosi, come anche il cordone speronato, perfetto per le zone collinari non particolarmente fertili. Entrambi sono indicati se i vitigni coltivati non hanno un abbondante sviluppo vegetativo. Lo sylvoz invece è diffuso in zone fertili, pianeggianti con clima freddo e umido, come alcune aree del Veneto. In Friuli è facile trovare un sylvoz semplificato: la casarsa. Il Geneva double curtain è una forma di allevamento comune in Emilia-Romagna. Mentre una delle più classiche in Puglia, Sicilia e Sardegna è l’alberello, perché ben si addice a un clima caldo e secco con limitato sviluppo vegetativo delle viti. Restando al Sud, il tendone, è ottimo per le uve da tavola e va per la maggiore nelle regioni soleggiate e poco umide, come Abruzzo, Puglia, Campania e Sicilia. La pergola invece si impiega in zone molto fertili o nelle aree montane del centro-nord Italia, in particolare in Trentino Alto Adige, in Romagna e nel veronese.

 

Per la potatura di allevamento Sala Laurus ha selezionato un’ampia gamma di prodotti. Nello shop si possono trovare infatti, per un taglio preciso e semplice, le forbici professionali manuali o elettroniche; potatori elettronici cordless. Tutti questi strumenti, oltre a essere resistenti, consentono di ottenere un taglio netto dei tralci. La prevenzione di malattie è importante quanto la precisione del taglio, per questo Sala Laurus suggerisce le forbici Felco 19 con il polverizzatore abbinato, in modo da poter disinfettare immediatamente e in automatico le lame e l’area recisa. Per una disinfezione profonda della vite e per prevenire la peronospora, è consigliato l’uso del fungicida Microram 35 WG, a base di ossicloruro di rame e ammesso anche in agricoltura biologica. Anche il mastice pronto all’uso è un comodo prodotto da utilizzare direttamente sulle ferite di potatura. Infine per legare i tralci e dargli la forma desiderata, la soluzione ideale è utilizzare lo spago Padrafix, disponibile in bobine da 250 m, o lo spago Legafix in bobine da 500 m, entrambi completamente biodegradabili per una maggiore tutela dell’ambiente.