La tignola dell’olivo o Prays oleae è un lepidottero appartenente alla famiglia degli Iponomeutidi, molto diffuso nelle zone olivicole e pericoloso per gli olivi.
Da adulto questo insetto assume la forma di una farfalla con apertura alare di circa 15 mm, di colore grigio-argento e macchie nerastre. Le larve mature invece arrivano agli 8 mm di lunghezza. La tignola nel corso dell’anno vede alternarsi tre generazioni.
Questi insetti possono attaccare fiori, frutti e foglie. I danni derivano dall’attività trofica delle larve. In particolare: le larve di generazione antofaga si inseriscono all’interno dei boccioli fiorali e ne distruggono gli organi riproduttivi; le larve di generazione carpofaga invece attaccano i frutti quando le loro dimensioni sono di pochi millimetri di diametro, scavando delle gallerie nella polpa e provocando la caduta anticipata del frutto; le larve della generazione fillofaga erodono invece le foglie e possono raggiungere i germogli facendoli morire.
Le larve che in inverno si trovano sulle foglie una volta arrivata la primavera si trasformano in farfalle. Le femmine fecondate depongono le uova sui fiori, generalmente nell’ordine di un uovo per fiore. Nel giro di un paio di settimane le nuove larve fuoriescono e si nutrono dei fiori, rivestendoli di fili sericei. La larva matura si incrisalida sull'infiorescenza e a maggio-giugno ci saranno delle nuove tignole adulte, le cui femmine sono più prolifiche delle precedenti e depongono le uova anche sui frutti appena formati. Da queste uova fuoriescono le larve che attaccano i frutti, arrivando anche a distruggere il seme. Una volta mature, in genere nel mese di settembre, queste larve lasciano i frutti e si insinuano tra le foglie. Tra settembre e ottobre si trasformano in farfalle e depongono le uova sulle foglie, dove nasceranno delle larve che rimarranno per tutto l’inverno, fino a quando in primavera si trasformeranno in farfalle e il ciclo riprende daccapo.
Come si combatte la tignola dell’olivo?
Per contrastare la tignola è possibile ricorrere a trappole per il monitoraggio delle popolazioni e, in caso di infestazione importanti, a prodotti ad azione insetticida. Le trappole catturano gli insetti attirati dal colore giallo, ma non possono certo fare miracoli quando l’infestazione raggiunge dimensioni importanti. L’uso di fitofarmaci si concentra sulla generazione carpofaga (la più dannosa perché attacca i frutti) e gli interventi vengono effettuati tra giugno e luglio, nel periodo che intercorre tra la deposizione delle uova e la penetrazione delle larve nei frutti.
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