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Rogna da lacerazione dell’olivo

Avete già sentito parlare della rogna dell’olivo? Si tratta di una malattia causata da un batterio, il Pseudomonas savastanoi, che si introduce nella pianta attraverso lacerazioni o ferite che possono interessare tronchi e rami.

La rogna dell’olivo si manifesta con la comparsa di piccole formazioni globose (tumori) che con il tempo aumentano di dimensioni e assumono un aspetto screpolato in superficie.

 

Si comprende immediatamente come sia importante prevenire la malattia, intervenendo immediatamente in caso in cui tronchi e rami dell’olivo risultino danneggiati, magari per via di un uso improprio degli sferzatori durante la raccolta delle olive.

 

Il momento della potatura non va sottovalutato. Visto che  questo pericoloso batterio si sviluppa facilmente con climi caldi e umidi, caratterizzati da temperature tra i 26 e i 30 °C; è preferibile evitare di potare l’olivo in presenza di un’elevata umidità. Anche pulire e disinfettare gli strumenti che si usano per la potatura è un’ottima precauzione per ridurre il rischio che questo batterio si diffonda minacciando la salute dell’olivo.

 

Attenzione anche alla fase di impianto: gli oliveti coltivati in aree molto fredde, dove si verificano delle gelate tardive che provocano spaccature e lacerazioni al legno, diventano facile prede del batterio.

Quest’ultimo peraltro può pure essere trasportato dal vento o trasmesso dalla mosca olearia.

 

Le lacerazioni di rami e tronchi vanno immediatamente disinfettate e protette con Microram 35 WG per evitare che il batterio trovi condizioni favorevoli per introdursi nella pianta. Sala Laurus suggerisce l'impiego congiunto di Megafol, biostimolante anti-stress, e Kendal TE, biostimolante – arricchito con Rame, manganese e zinco – che rafforza le difese endogene della pianta e la aiuta a rimanere vigorosa in condizioni ostili di crescita. Quando purtroppo il batterio ha la meglio, provoca una deformazione laddove penetra e delle protuberanze che cambiano colore e aumentano di dimensione col passare del tempo. Proliferando, i batteri portano gradualmente al deperimento della zona colpita e tolgono nutrimento ai frutti. Il risultato sarà una produzione di olive ridotta e di qualità inferiore. Inoltre c’è il rischio che l’intera pianta muoia e che l’infezione si diffonda ad altre piante.

 

In presenza dell’infezione, se la malattia è in uno stadio iniziale, i rami infetti vanno eliminati tempestivamente e arsi. Se invece è diffusa bisogna purtroppo sacrificare la pianta, sradicandola e bruciandola. 

 

Sala Laurus, sapendo quanto è importante che la raccolta avvenga senza mettere a rischio gli olivi, ha selezionato per voi gli sferzatori della linea Olitech Volpi e della linea Oliviero Flex Professional con asta telescopica elettrica, pensati proprio per evitare di lacerare le piante. 

Dato che la mosca olearia è un vettore del batterio della rogna, Sala Laurus consiglia l'uso di Solabiol cattura insetti Olivo, delle trappole adesive e naturali a feromoni, in grado di catturare tanto la mosca olearia quanto la tignola dell’olivo.