Protagonisti dell’orto in inverno, non tutti i cavoli sopportano le temperature molto rigide, esistono delle differenze da tipologia a tipologia che è bene tenere in considerazione per effettuare un’accurata raccolta.
La ricca famiglia delle crocifere si compone di un’ampia varietà di cavoli, ognuna dotata di caratteristiche proprie, oltre che di una differente tolleranza nei confronti delle condizioni climatiche. Vediamo nello specifico come orientarsi nel momento della raccolta invernale.
Il cavolfiore va raccolto prima delle gelate in quanto le teste potrebbero danneggiarsi. Una buona soluzione per evitare che ciò avvenga è avvolgere e legare attorno le foglie alle teste in modo che possano momentaneamente essere tenute al riparo dal freddo pungente. Altra varietà che non va lasciata al gelo, è il cavolo cappuccio, ne risentirebbe.
I cavoli broccoli del tipo verde o calabrese vanno raccolti prima che le temperature diventino proibitive, vista la loro scarsa tolleranza al freddo. Sono invece più resistenti il cavolo broccolo veronese e di Bassano che quindi possono essere colti anche più tardi.
Anche il cavolo verza, il cavolo nero e i cavolini di Bruxelles sopportano bene le basse temperature, per cui si possono raccogliere gradualmente in base ai bisogni di consumo.
Discorso a parte va fatto per il cavolo rapa che non ama né le temperature alte né le temperature basse. Più resistente del cavolfiore, ma meno del cavolo verza, risparmiategli le gelate per evitare che si danneggi.
In generale, indipendentemente dalla tipologia, è bene procedere raccogliendo prima le varietà autunnali e poi quelle invernali, avvalendosi dove serve dell’ausilio di un coltello a lama lunga. I cavolini di Bruxelles vanno invece raccolti singolarmente a mano o aiutandosi con un coltellino. Ricordate infine che le foglie del cavolo nero vanno staccate una ad una.
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