Alcune piante trovano giovamento dalla potatura autunnale. Lo scopo è quello di andare a sfoltire dove necessario per permettere poi una crescita più rigogliosa.
Prima di iniziare con la potatura accertatevi di avere gli attrezzi giusti per il taglio (cesoie, troncarami, forbici, svettatoi e segacci, solo per citarne alcuni). Sceglieteli in base alla dimensione dei rami che dovete eliminare e accertatevi che siano ben affilati. Procedete con movimenti decisi: il taglio deve essere netto e preciso. Con la potatura vanno recisi i rami che ostacolano la crescita di altri rami, quelli secchi o malandati, quelli che potrebbero rappresentare un pericolo, le foglie morte e i boccioli che non si sono sviluppati. Non esagerate nel tagliare, lasciatevi la possibilità di fare nuovi interventi in primavera e cercate di mantenere una lunghezza uniforme e un’armonia complessiva. Ricordatevi di disinfettare le lame prima di iniziare a potare, dal momento che la potatura rende la pianta più vulnerabile agli attacchi da parte di parassiti e funghi e gli strumenti di taglio potrebbero rappresentare un vettore per la diffusione dei patogeni.
Quali piante necessitano la potatura autunnale?
A sentirne la necessità sono in particolare gli alberi ad alto fusto, le piante a foglie caduche e i sempreverdi. La regola fondamentale è che non vanno potate in autunno, ma solo in primavera, le piante che possono risentire del gelo. Gli alberi come salici, tigli, betulle e aceri, andrebbero potati ogni 4 anni circa, in autunno, dopo che le loro foglie sono cadute. Intervenite sulle piante da siepi solo se siete certi che tollerano le basse temperature, se hanno almeno 4 anni di vita e se è necessario per migliorare la forma o in presenza di rami danneggiati; in genere però è sempre meglio aspettare la primavera per potarle. Gli arbusti sempreverdi che reggono un clima rigido (come agrifoglio, osmanto, pyracantha, ligustro) in autunno possono essere sistemati diradando i rami interni, eliminando quelli secchi e accorciando quelli lunghi. Stesso discorso vale per i sempreverdi rampicanti come edera e caprifoglio, che potrebbero aver bisogno di essere sfoltiti nella parte interna. L’olivo va potato in primavera, come pure non reggono potature autunnali piante aromatiche, ortensie, oleandri e piante mediterranee. In autunno si possono invece potare gli alberi da frutto, facendo però delle distinzioni da specie a specie: alcuni è meglio potarli a inverno inoltrato o addirittura alla fine dell’inverno (come agrumi, pero, susino e kiwi). Meglio però non potare l’albero di fico (potrebbe danneggiarsi irreparabilmente) e nemmeno le conifere (al massimo accorciate i rami troppo lunghi). Quanto alla vite, la potatura secca si fa in inverno, mentre la potatura verde in primavera/estate. La potatura secca può essere iniziata già in autunno, rigorosamente dopo la caduta delle foglie, nelle zone con clima mite o comunque dove i rischi di danni dovuti al freddo sono ridotti.
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