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Disseccamento del rachide, un'insidiosa malattia della vite

Il disseccamento del rachide è una malattia della vite che viene spesso confusa con la peronospora. Si tratta di una fisiopatia che si riesce a gestire solo se si hanno adeguate conoscenze su fertilizzazione, portinnesti e tipologia di allevamento.

 

Poco conosciuta dai viticoltori, i primi sintomi di questa malattia si manifestano all’inizio dell’invaiatura, quando sul rachide compaiono delle necrosi brune e allungate, che via via tendono ad estendersi. Dopo di che il rachide progressivamente si disidrata e secca. Gli acini rimangono così senza sostanze nutritive e finiscono con l’appassire ancora immaturi. Questa patologia colpisce la punta e le ali del grappolo. Il progredire del disseccamento dipende dall’andamento meteorologico, oltre che dall’equilibrio nutrizionale e vegeto-produttivo della vite.

 

Quanto al meteo, se la temperatura scende repentinamente durante la fioritura, si assiste forti piogge nella fase dell’invaiatura o si registrano sbalzi e cambiamenti climatici durante la stagione vegetativa, si creano le condizioni ideali per lo sviluppo del disseccamento del rachide.

 

La disponibilità o meno di elementi minerali nel terreno è un fattore decisivo. Se il potassio è in eccesso rispetto a calcio e magnesio o se questi ultimi due elementi sono presenti in un livello adeguato ma sono assorbiti con difficoltà dalla pianta per la presenza di potassio.

Un’elevata produttività dei vigneti e una differente concentrazione di fitormoni tra germogli e grappoli stimolano l’insorgenza del disseccamento del rachide.

 

Come prevenire il disseccamento del rachide

Tra le accortezze da avere per prevenire il formarsi della fisiopatia c’è il privilegiare forme di allevamento che permettono un migliore equilibrio vegeto-produttivo (consigliate quindi le forme a spalliera) e la scelta di portinnesti che non determinino eccessiva vigoria. Concimazioni e interventi in vigna che possono incidere sulla vigoria della vite devono essere pure bilanciati: concimazioni azotate troppo intense o potature drastiche possono infatti creare terreno fertile al disseccamento.

L’impiego di soluzioni combinate come Mc Cream in associazione a Brexil Duo, aiuta a contrastare la fisiopatia. Il primo è un concime biostimolante in crema con alta concentrazione di fitoingredienti estratti dall'alga Ascophyllum nodosum e ricco di betaine, aminoacidi e fattori di crescita di origine naturale. La sua speciale composizione stimola il metabolismo della pianta incrementandone l'attività fotosintetica e favorendone la crescita. Il secondo è a base di microelementi (tra cui il calcio e il magnesio) complessati con LSA (Lignin Sulfonato di Ammonio), una sostanza di origine naturale che permette al prodotto di penetrare facilmente attraverso la superficie fogliare, in modo che i microelementi vengano efficacemente assorbiti e vadano a riequilibrare il profilo nutrizionale della pianta.