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Creare un nuovo prato in 6 passaggi

Per realizzare un prato nuovo bastano 6 passaggi. Sapete quali sono e come procedere per ottenere un bel manto erboso?

 

Per avere un prato sano e rigoglioso partendo da zero, sono necessari 6 step:

  1. eliminazione della vegetazione esistente;
  2. eliminazione di eventuali sassi;
  3. muovere la terra per poi approntare i sistemi di drenaggio e irrigazione;
  4. ammendamento/correzione;
  5. preparare il terreno per la semina;
  6. semina o posa del prato in rotoli.

 

Eliminazione della vegetazione

La prima cosa da fare è rimuovere la vegetazione presente sul suolo dove volete che cresca il prato. Se si tratta di vegetazione erbacea semplice la potete tagliare o trinciare e poi lasciare sul suolo per arricchirlo di sostanza organica. Se invece è costituita da varietà perenni in fase vegetativa sarà necessario ricorrere a dei diserbanti. In presenza di arbusti, si dovrà invece estirparli completamente e rimuoverli affinchè non siano di intralcio.

 

Eliminazione dei sassi

La presenza di grosse pietre rende difficoltosa la manutenzione del manto erboso. Meglio quindi intervenire con appositi macchinari per eliminare o distruggere i massi (macchine raccoglitrici, interrasassi o frangipietre). Per la realizzazione del prato sarà sufficiente bonificare il terreno fino a 15-20 cm.

 

Muovere la terra

Vi state chiedendo perché muovere la terra? L’operazione serve per dare al terreno l’inclinazione migliore al fine di garantire un corretto drenaggio dell’acqua.

Siccome lo strato superficiale è in genere quello più fertile, se dovete scavare in profondità, riportare il terreno asportato sulla superficie una volta modellata. Per agevolare l’attecchimento del manto erboso, è una buona soluzione effettuare una concimazione di base.

Quanto al sistema di drenaggio, si potrà ricorrere a sistemi che allontanano l’acqua per scorrimento superficiale (drenaggio superficiale) o quelli che garantiscono l’infiltrazione nel substrato e la successiva percolazione (drenaggio sotterraneo). Nel primo caso si sistema la superficie in modo da far fluire l’acqua verso dei collettori esterni. Nel secondo si devono predisporre dei condotti sotterranei che raccolgono l’acqua e poi la eliminano.

Se le condizione climatiche e ambientali lo richiedono, è questo il momento di installare un impianto di irrigazione. In ogni caso sarà necessario munirsi di un impianto di irrigazione, se non fisso, mobile, affinché il tappeto erboso sia adeguatamente irrigato nella fase iniziare per favorire l’attecchimento.

Migliorare il terreno

Soprattutto se le superfici sono ampie varrebbe la pena analizzare le caratteristiche fisico chimiche del terreno e sulla base dell’analisi valutare la possibilità di intervenire migliorando le proprietà del suolo. Se si tratta di un terreno che tende a compattarsi ad esempio può rivelarsi molto utile ammendare il suolo con prodotti che ne migliorano la struttura. Di solito si usano materiali come la sabbia, la vermiculite o la zeolite mischiati alla terra dei primi 15-20 cm di profondità, dove si svilupperà l’apparato radicale del manto erboso.

 

Preparazione del letto di semina

Prima della semina levigate la superficie del terreno arandolo. Se dopo l’aratura il suolo si presenta troppo soffice, impiegate dei rulli leggeri per compattarlo un po’.

Dopo aver arato concimate con fertilizzanti ricchi in fosforo (concimazione starter) in modo da creare le condizioni ideali affinché l’apparato radicale del tappeto erboso si sviluppi in fretta.

Prima di procedere alla semina del tappeto erboso si può effettuare una “falsa semina”: lasciate il terreno lavorato e pronto a riposo per 10-12 giorni, irrigandolo moderatamente, in modo da far nascere le specie infestanti che si avvarranno della nuove condizioni di fertilità. Queste andranno eliminate (manualmente o con specifici prodotti in base alla dimensione del prato) una volta germinate e a quel punto sarà possibile procedere con la vera semina del prato.

 

Semina

L’ultima fase prevede la semina delle specie scelte per il manto erboso oppure la posa del prato in rotoli.

Le specie da tappeto erboso sono numerose, pressoché tutte graminacee, le più utilizzate appartengono ai generi Poa, Festuca, Lolium, Agrostis e Cynodon. La scelta dipende in gran parte dalle condizioni climatiche e allo scopo si distinguono varietà “macroterme” e “microterme”.

Le macroterme che prediligono temperature elevate. Le loro temperature ideali di crescita sono quelle che superano i 27 , resistono bene anche a 35-38 °C, ma quando le temperature medie giornaliere scendono sotto i 10 °C vanno in riposo vegetativo.

Le “microterme” prediligono temperature comprese tra 16-24 °C, l’ideale è mantenerle in una fascia compresa tra i 5 e i 30 °C.

La semina non è l’unico modo per ottenere un bel prato, in alternativa è possibile trapiantare un tappeto erboso precoltivato (sodding). Si parla in questo caso di prato in rotoli perché le zolle erbose di forma rettangolare prelevate dal luogo di coltivazione vengono portate a destinazione arrotolate. La messa in posa non è difficile: basta posizionare i rotoli uno di seguito all’altro, in modo da formare una striscia d’erba continua e facendo combaciare i lati delle zolle vicine.

 

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