Se volete che le vostre ortensie (Hydrangea spp.) abbiano una ricca fioritura ogni anno, non scordate di potarle regolarmente.
Ringiovanire la vegetazione è infatti un’operazione necessaria per poter poi godere di fiori belli e sani. Esistono diversi tipi di ortensia e a seconda della tipologia la potatura varia, anche se in linea di massima possiamo dire che va effettuata indicativamente tra febbraio e marzo, quando la pianta è in riposo vegetativo, con l’obiettivo di eliminare i rami secchi, danneggiati, malformati, orientati verso l’interno o troppo esili (per intenderci quelli con diametro inferiore a 5 mm). Ricordate che i rami secchi o danneggiati vanno tagliati qualche centimetro sotto la parte secca o rovinata, mentre quelli deboli vanno eliminati completamente.
Indicazioni per la potatura a seconda della tipologia di ortensia
Nel caso dell’ortensia macrophylla (la classica ortensia con fiori “a palla”, molto comune in Italia) è bene sapere che quando si effettua la potatura bisogna prestare attenzione a non recidere i rami dell’anno precedente visto che portano la gemma che darà poi origine alla nuova infiorescenza. Con la potatura, da farsi in inverno, vanno eliminati solo i rami secchi e le infiorescenze sfiorite, effettuando il taglio al di sopra della prima coppia di gemme, posta subito sotto al fiore.
Anche nel caso della ortensia quercifolia (con fiori a pannocchia e foglie che ricordano quelle della quercia), la fioritura avviene su rami dell’anno prima per cui la potatura (da farsi alla fine della fioritura) va fatta eliminando le infiorescenze sfiorite e accorciando eventuali rami eccessivamente lunghi.
L’ortensia arborescens (con fiore bianco che da piatto diventa globoso) e l’ortensia paniculata (con fiore bianco o rosa a pannocchia), si caratterizzano rispetto alle altre varietà per il fatto che i fiori non crescono su vecchi rami, ma su quelli nuovi. Per questo motivo durante la potatura si possono tagliare i rami fino a 20 cm dal suolo a fine fioritura in autunno, rifinendo ulteriormente il cespuglio tra febbraio e marzo per eliminare gli ultimi 15 cm dei rami.
La cura delle ortensie
Un aspetto da tenere in considerazione quando ci si prende cura delle ortensie è che si tratta di piante acidofile. Queste piante richiedono un terreno con pH acido e necessitano di terricci e di concimi specifici, dal momento che in genere i terreni hanno pH neutro, o quasi. L’acidità di un terreno influisce sull’assorbimento degli elementi nutritivi, in particolare ferro, zinco e rame, e le acidofile per poter crescere belle e sane necessitano proprio di questi elementi. Volete che le vostre ortensie crescano nelle condizioni migliori? Utilizzate il concime per acidofile AciMax, realizzato con ingredienti naturali estremamente efficaci per soddisfare le esigenze delle piante acidofile (non solo ortensie, ma anche azalee, camelie, eriche, rododendri e stelle di natale). La composizione di AciMAX permette alle ortensie di avere colori vivi e brillanti e di resistere agli stress climatici.
Per la potatura delle ortensie è importante disporre delle giuste attrezzature. Sul sito Sala Laurus troverete le forbici Gardena, appositamente pensate per questa operazione, che vi garantiranno un taglio netto e preciso. Il loro pratico meccanismo di chiusura da usare con una sola mano permette tra l’altro di lavorare in tutta sicurezza. Una valida alternativa sono le cesoie Felco (pensate sia per mani piccole sia per mani grandi), uno strumento perfetto per le operazioni di giardinaggio e per rifinire i cespugli di ortensie grazie alla comoda impugnatura, alla leggerezza e alla resistenza.